I risultati della contabilità generale sono evidenziati nei due prospetti di sintesi del conto economico e del conto del patrimonio che si riportano qui di seguito.
VEDI
1)
TABELLA ”CONTO DEL PATRIMONIO”
I valori iniziali delle immobilizzazioni sono desunti dagli
inventari redatti a norma di legge.
Le immobilizzazioni
immateriali per l’importo di Lit. 416.324.455 si riferiscono al costo ( al
netto degli ammortamenti ) di software acquistato su licenza d’uso.
Le variazioni positive delle
immobilizzazioni materiali nel conto del patrimonio ( totali Lit.
20.148.783.598) derivano da:
-
pagamenti
in conto capitale sia a competenza che a residui per Lit.18.733.557.647,
-
pagamenti
su spese correnti in conto competenza ed in conto residui relativi all’acquisto
di cespiti ammortizzabili di modico valore quali i computers, gli arredi, per
totali Lit.1.415.225.951.
Le variazioni negative delle
immobilizzazioni nel conto del patrimonio (totali Lit. 7.241.368.161) derivano
da alienazioni di terreni per. Lit. 5.645.051.555, fabbricati per Lit. 1.596.316.606.
Le variazioni da altre cause
dipendono:
-
negative,
da demolizioni cespiti per totali Lit. 74.204.444 e per quote di ammortamento
di esercizio pari a Lit. 16.614.329.028;
-
positive,
per immobilizzazioni acquisite ed inventariate alla fine dell’anno 1997, ma
pagate l’anno successivo (Lit.2.360.295.547) e Lit. 119.890.751 per permute.
Le immobilizzazioni in corso
rappresentano prevalentemente liquidazioni su stati di avanzamento di opere non
ancora ultimate e quindi non ancora inventariate ed inserite tra le attività
del conto del patrimonio.
Le immobilizzazioni
finanziarie sono state valutate al valore nominale e riguardano:
( omissis)
I titoli comprendono:
(omissis)
Le rimanenze iniziali e
finali sono state valutate al costo medio ponderato e si riferiscono
principalmente a generi alimentari e al magazzino economale.
I crediti iniziali e finali
evidenziati nel conto del patrimonio corrispondono ai residui attivi
rispettivamente iniziali e finali.
In particolare i residui
attivi iniziali di Lit. 125.022.408.194 corrispondono a:
Crediti verso contribuenti per Lit.17.454.656.245;
Crediti verso enti del settore pubblico allargato Lit.
12.445.370.314;
Crediti verso debitori diversi Lit. 94.800.469.495;
Crediti per depositi banche Lit. 321.912.140.
I residui attivi finali di
Lit.189.019.735.473 corrispondono
invece a:
Crediti verso contribuenti per Lit. 22.505.836.722
Crediti verso enti del settore pubblico allargato Lit.
69.383.359.331
Crediti verso debitori diversi Lit. 96.880.418.468
Crediti per depositi banche Lit. 250.120.952
I crediti per IVA iniziali
coincidono con i corrispondenti dati della dichiarazione IVA relativa al
periodo d’imposta 1996; i crediti per IVA finali corrispondono con i dati
rilevabili dalla dichiarazione annuale relativa al periodo d’imposta 1997
ancorché non presentata in quanto i termini di presentazione decorrono dal
1/6/98.
Le disponibilità liquide
ammontano a complessive Lit. 28.876.677.662 e corrispondono alle somme indicate
nel conto del tesoriere.
I risconti attivi iniziali
corrispondono a quella parte di assicurazioni pagate in via anticipata nel
corso dell’anno 1996, ma che sono di competenza del 1997.
I risconti attivi finali
corrispondono a quella parte di assicurazioni pagate in via anticipata nel
corso dell’anno 1997, ma che sono di competenza del 1998.
Il patrimonio netto rilevato
a fine esercizio ammonta a complessive Lit. 627.228.191.671 di cui Lit.
8.339.630.610 derivanti da beni demaniali.
I conferimenti indicati a
fine esercizio per Lit. 26.903.306.083 corrispondono ai trasferimenti in conto
capitale e agli oneri di urbanizzazione non destinati alla manutenzione
ordinaria del patrimonio.
I residui passivi
iniziali indicati nel conto del bilancio per la somma di Lit.
181.353.299.458 trovano corrispondenza nelle seguenti voci:
-
debiti
di funzionamento Lit. 14.320.295.109 di cui Lit. 7.736.366.514 relativamente a
fatture da ricevere;
-
debiti
per somme anticipate da terzi Lit. 32.692.315.235 corrispondenti alle spese per
conto di terzi;
-
impegni
per opere da realizzare voce D attivo
ed E passivo: Lit. 110.959.845.058 corrispondenti a impegni non liquidati sulle
spese in conto capitale;
-
conti
d’ordine voce D attivo ed E passivo: Lit. 10.258.538.569 relativi costi anno
futuro;
-
all’interno
dei debiti di finanziamento per mutui e prestiti per Lit. 742.318.884
-
debiti
di finanziamento pluriennali: Lit. 4.118.400.000 per i debiti derivanti da
fondi di rotazione;
-
debiti
verso altri per Lit. 76.228.654
-
ratei
passivi 8.185.357.949 corrispondenti alle fatture liquidate nell’anno
successivo e di competenza dell’esercizio in esame.
I residui passivi finali
indicati nel conto del bilancio per la somma di Lit.211.497.388.185 trovano
corrispondenza nelle seguenti voci:
-
debiti
di funzionamento Lit. 16.133.785.707 di cui Lit. 5.629.253.127 relativamente a
fatture da ricevere;
-
debiti
per somme anticipate da terzi Lit. 10.953.104.105 corrispondenti alle spese per
conto di terzi;
-
impegni
per opere da realizzare voce D attivo
ed E passivo: Lit. 155.491.251.691 corrispondenti a impegni non liquidati sulle
spese in conto capitale;
-
conti
d’ordine voce D attivo ed E passivo: Lit. 20.838.611.169 relativi costi anno futuro;
-
all’interno
dei debiti di finanziamento per mutui e prestiti per Lit. 639.488.829;
-
debiti
di finanziamento pluriennali: Lit. 3.570.000.000 per i debiti derivanti da
fondi di rotazione;
-
debiti
verso l’Istituzione …... (voce CVI3) per Lit. 26.228.654;
-
ratei
passivi 3.844.918.030 corrispondenti alle fatture liquidate nell’anno
successivo e di competenza dell’esercizio in esame.
Tra gli altri debiti che non
risultano dalla contabilità finanziaria se non per la quota relativa all’anno
di competenza, figurano i debiti di finanziamento per complessive Lit. 119.645.347.571
(mutui passivi);
Tra i conti d’ordine
figurano i conferimenti per capitale di dotazione alle aziende speciali ……………….
per rispettivi Lit. 320.845.770.284 e Lit. 9.534.699.180.
Il conto economico 1997 segna un risultato economico positivo di Lit.
2.302.860.399, così composto:
-
risultato
della gestione Lit. – 1.198.810.418;
-
saldo
degli oneri e proventi da aziende speciali e partecipate Lit. 10.290.575.000;
-
risultato
della gestione operativa Lit. 9.091.764.582;
-
saldo
proventi ed oneri finanziari Lit –
7.647.313.411;
-
saldo
proventi ed oneri straordinari è di Lit. 858.409.228.
I proventi ed i costi della
gestione sono stati rettificati dell’IVA a debito e a credito che confluisce
nel conto del patrimonio alla voce BII4 il cui saldo ammonta a un credito di
Lit. 812.147.000.
Il cambiamento del pro rata superiore a dieci punti indicato nella dichiarazione IVA relativa all’anno 1997, comporta la rettifica dell’IVA sui cespiti ammortizzabili già detratta negli anni precedenti; ciò rappresenta un onere straordinario indicato nella voce E28 per l’importo di Lit. 199.734.000.
Le variazioni delle
rimanenze di materie prime di Lit. 40.515.054 sono la risultante di un
incremento delle rimanenze finali che ammontano a Lit. 137.383.588 rispetto a
quelle iniziali.
Per i ratei ed i risconti si
rinvia a quanto indicato nel conto del patrimonio.
Tra i costi della gestione
gli ammortamenti ammontano a complessive Lit. 16.729.998.697 di cui
Lit.115.669.669 per beni immateriali, Lit. 15.222.361.944 per beni immobili e
Lit. 1.391.967.084 per beni mobili.
Gli ammortamenti sono stati
calcolati seguendo le norme contenute negli art. 71 e 72 del D. Lgs. 77/95 e
corrispondono alle risultanze degli inventari dei beni mobili ed immobili.
I proventi e gli oneri
straordinari con un saldo pari a Lit. 858.409.228 corrispondono a:
-
insussistenze
del passivo ( minori residui passivi rilevati tra i debiti iniziali ) per Lit.
183.000.000;
-
sopravvenienze
attive per Lit. 274.926.305: corrispondono ai maggiori residui attivi indicati
nel conto del bilancio;
-
plusvalenze
patrimoniali derivanti da cessioni di beni comunali ad un valore superiore al
valore contabile per Lit. 855.166.600;
-
insussistenze
dell’attivo per Lit. 242.829.677 corrispondenti ai minori residui attivi
indicati nel conto del bilancio ad eccezione dell’importo di Lit. 221.987.075
relativa ad una eliminazione del residuo attivo non compreso tra i crediti
iniziali;
-
minusvalenze
patrimoniali per Lit. 2.120.000 derivanti da cessioni di beni comunali ad un
valore inferiore al valore contabile;
-
accantonamento
per svalutazione crediti per Lit. 10.000.000;
-
oneri
straordinari per Lit. 199.734.000 corrispondenti all’IVA indetraibile per
effetto della rettifica della detrazione per i beni ammortizzabili come
attualmente risultante dalla dichiarazione annuale IVA 98.
5. I RISULTATI DELLA CONTABILITA’ ANALITICA: I CONTI ECONOMICI PER SERVIZIO
I risultati della contabilità analitica sono
evidenziati nei conti economici di dettaglio dei singoli servizi.
Si riportano qui di seguito alcuni esempi.
VEDI
1)
TABELLA “CONTO ECONOMICO C.R. 13”
2)
TABELLA “CONTO ECONOMICO C.R. 41”
3) TABELLA “CONTO ECONOMICO C.R. 42”
6.
CONCLUSIONI
· Dopo un anno
e mezzo dall’avvio, l’esperienza della contabilità unica può considerarsi
positiva.
A
distanza di un anno e mezzo dall’avvio del sistema di contabilità unica si può
senz’altro affermare che gli obiettivi sono stati rispettati e pertanto
l’esperienza è da ritenersi positiva. I primi risultati della contabilità
generale ed analitica ovvero il conto economico e il conto del patrimonio
complessivi, nonché i conti economici di dettaglio, sono dominio di tutti e
costituiscono parte integrante del rendiconto 1997, come del resto previsto
dall’art. 115, lettera a), del D. Lgs. 77/95.
L’esperienza
effettuata insegna, innanzitutto, che non è poi così difficile introdurre una
contabilità unica: bastano un po’ di buona volontà ed i mezzi adeguati. Per
permettere paragoni da parte del lettore, la contabilità generale ed analitica
è stata realizzata nel comune di Vicenza (100.000 abitanti ca.) con due addetti
a tempo pieno.
Per
quanto riguarda la tempestività e l’attendibilità dei dati contabili, margini
di miglioramento sono certamente possibili visto che nel primo anno non è stato
possibile suddividere completamente alcuni costi comuni.
Nel
complesso non si deve dimenticare che la prima stesura del conto economico e
del conto del patrimonio costituisce, fra l’altro, il punto di partenza per le
analisi di scostamento nell’ambito del controllo di gestione, che rappresentano
il passo più qualificante del prossimo futuro.
· Un aspetto da
non sottovalutare è il reperimento e la formazione di personale qualificato.
La
disponibilità di personale qualificato è decisamente un fattore critico di
successo per l’avvio e la successiva gestione della contabilità unica.
Non
è sufficiente essere esperti solo nella tradizionale contabilità finanziaria,
ma bisogna anche conoscere la contabilità generale ed analitica, nonché l’utilizzo
delle procedure informatiche visto che la contabilità analitica viene gestita
usualmente tramite semplici software di produttività personale alla portata di
tutti come i fogli elettronici o i database.
Certamente,
per i ragionieri degli enti locali abituati da sempre alla sola contabilità
finanziaria è doveroso un ripasso delle conoscenze scolastiche.
Una
nota comunque confortante che fa sperare alla diffusione di tali tecniche
contabili negli enti locali consiste nella facilità di reperimento dall’esterno
di personale qualificato, visto che nel settore aziendale la contabilità
generale ed analitica sono ampiamente diffuse.
· Alcune
perplessità rimangono sull’effettivo utilizzo delle informazioni contabili.
Alcuni
lati positivi dell’introduzione della contabilità unica sono immediatamente
percepibili: ad esempio, è possibile effettuare l’opzione IRAP ai sensi del D. Lgs. 446/97 art. 10 comma 3
risparmiando, secondo un calcolo approssimativo, almeno un miliardo di lire all’anno; sono inoltre facilmente compilabili gli
allegati al rendiconto relativi ai costi e all’efficienza dei servizi
istituzionali, a domanda individuale ed il controllo di gestione beneficia
direttamente della determinazione dei costi e dei proventi dei singoli servizi,
concentrando la propria attività nel processo di valutazione dei risultati.
Restano
comunque alcune perplessità sull’effettivo utilizzo delle informazioni
economiche da parte degli amministratori e dei dirigenti, perplessità comunque
generalizzabili ed imputabili al cambiamento culturale in atto che necessita,
per forza di cose, di tempi lunghi [3].
[3] In tema di potenzialità informative derivanti dall’analisi dei documenti di sintesi contenuti nel bilancio e nel rendiconto degli enti locali si veda: Bellesia M., Enti locali – Analisi di bilancio, IPSOA, Milano, 1998.