Nuovo manuale di diritto e di gestione dell'ambiente, Maggioli editore, 2012.

a cura di Alberto Pierobon  www.pierobon.eu

 

INDICE


Introduzione - pag »27
di Alberto Pierobon
Sub-introduzione: Alcune vicende che diventano motivo di riflessione, se non percorsi da sviluppare – pag » 29

PARTE INTRODUTTIVA E GENERALE

1. Metodi e sfondamenti: prime ipotesi - pag »37
di Alberto Pierobon
1. Schematismi, funzionalismi, metodi, criteri interpretativi (e loro adattamento): cenni - pag »37
2. Ancora sul metodo giuridico: cenni - pag »44
3. Fare l’artificiere e dare il massimo all’impossibilità - pag »47
4. Il metodo del caso per caso - pag »53
5. La norma come uno stenditoio - pag »58
6. Manipolazioni giuridiche o giuridiche manipolazioni? - pag »69
7. Il concetto teatrale di rifiuto (soggetto e oggetto come personaggi). E altri concetti rilevanti (e sintomatici di un diverso approccio metodologico) - pag »71
8. Qualità e quantità: prime considerazioni - pag »78

2. Le autorizzazioni ambientali - pag »85
di Alberto Pierobon
1 Una rilettura metodologica (non tanto giuridica) - pag »85
2. Il principio di divisione dei poteri e il principio di legalità sono arrugginiti? (rinvio) - pag »89
3. La nuova tendenza dell’attività amministrativa - pag »89
4 L’approccio di regolazione dell’amministrazione e l’autorizzazione - pag »90
5. L’autorizzazione nella materia ambientale - pag »94

3. Il diritto di accesso e di informazione ambientale
di Alberto Pierobon - pag »103

4. La norma ambientale: l’iter in Parlamento tra incertezze e ripensamenti - pag »139
di Luigi Micheli
1. La proroga di disposizioni di legge: da extrema ratio a consuetudine - pag »139
1.1. Il caso del PCI>13.000 kJ/kg: una proroga riuscita - pag »144
1.2 Il caso degli shopper: una proroga fallita - pag »148
2. Una scomparsa silenziosa: la nozione di tutela dell’ambiente non “passa” nel d.lgs. 29 giugno 2010, n. 28 - pag »154

5. La partecipazione per una nuova governance in materia ambientale? Brevi appunti - pag » 161
di Giuseppe Allegri
Premessa - pag » 161
1. Le forme della partecipazione in materia ambientale, dal soft law sovranazionale al rapporto tra istituzioni. Cenni a partire dalla Convenzione di Åarhus - pag »162
2. Tutela dell’ambiente e partecipazione: verso una nuova governance ambientale? - pag »165
3. Conclusioni provvisorie, in cerca di inedite connessioni tra società e istituzioni - pag »172

6. Il ruolo della giurisprudenza: internazionale, comunitaria, italiana (costituzionale, ordinaria e amministrativa) in materia ambientale - pag »177
di Amedeo Postiglione
1. Il ruolo della giurisprudenza internazionale - pag »177
2. Il ruolo della giurisprudenza comunitaria - pag »179
3. Il ruolo della giurisprudenza in Italia - pag »180
3.1. Il ruolo della giurisprudenza costituzionale - pag »184
3.1.1. I due filoni principali - pag »184
3.1.2. Osservazioni - pag »185
3.1.3. Altre sentenze più significative della Corte Costituzionale - pag »186
3.2. Il ruolo della giurisprudenza ordinaria - pag »189
3.2.1. Le principali linee evolutive - pag » 189
3.2.2. Singoli settori: considerazioni preliminari - pag »190
3.2.3. I casi più interessanti - pag »192
3.2.4. Qualche caso di giurisprudenza in materia di VIA – pag »199
3.2.5. Casi di giurisprudenza nel settore di protezione della natura - pag »201
3.2.6. Casi di giurisprudenza sul mare - pag »201

7. Ambivalenza funzionale del monitoraggio. Prime considerazioni - pag »205
di Paolo Dell’Anno

PARTE PRIMA

I RIFIUTI: LA DISCIPLINA E LA GESTIONE

8. I rifiuti: introduzione - pag »215
di Alberto Pierobon
1. Elementi introduttivi minimali (rifiuto, MPS, ecc.): rinvio - pag »215
2. La responsabilizzazione dei soggetti: cenni - pag »216
3. Territori rifiuti / non rifiuti: trattenimenti, sconfinamenti, mascheramenti (rinvio) - pag »218
4. La preparazione per il riutilizzo tra le (altre) definizioni e la gerarchia nella gestione dei rifiuti: primi cenni - pag »219
5. L’assoggettabilità autorizzatoria delle attività di preparazione per il riutilizzo: tesi pro e contro (rinvio) - pag »222
6. La qualificazione delle attività di preparazione al riutilizzo: prima ricostruzione e confronto con altre operazioni di recupero - pag »225
7. Il sottoprodotto e “le” MPS: ontologia, qualificazioni, autorizzazioni - pag »230
8. I pretrattamenti e/o i vari trattamenti, le trasformazioni (o meno) e la normale pratica industriale: loro rilevanza discriminante per la preparazione per il riutilizzo - pag »233
9. La normale pratica industriale… in pratica. Ovvero l’erroneità di leggere le normative tecniche delle MPS anche per i sottoprodotti - pag »237
10. Prime conclusioni - pag »239
11. Una sintesi che diventa una sistematica (classi di rifiuti, gestione pubblica e privata, economia) - pag »240
12. Le novità della parte rifiuti col d.lgs. n. 205/2011 avendo a riferimento l’attività degli enti locali e loro aziende - pag »242
13. Una ipotesi di mala gestione dei corrispettivi, contributi e altro nella gestione dei rifiuti di imballaggi (plastici) - pag »256
14. Sviluppo di un caso (per non fare teoria e per agitare i concetti e le nozioni basiche nella gestione dei rifiuti) - pag »261

9. La raccolta dei RAEE: compiti ed opportunità - pag »277
di Valerio Angelelli
1. Introduzione - pag »277
1.1. Obiettivi di raccolta e soggetti coinvolti - pag »278
2. I Comuni e i Centri di Raccolta comunali – CdR - pag »279
2.1. Principali requisiti tecnico-gestionali dei CdR - pag »281
2.2. Iscrizione all’Albo dei Centri di Raccolta comunali - pag »282
2.3. Ritiro dei RAEE da parte dei produttori: obblighi e opportunità - pag »283
2.4. I Centri di Raccolta e i RAEE raccolti dalla distribuzione - pag »288
3. Il ruolo dei distributori nella raccolta dei RAEE domestici - pag »289
3.1. Riferimenti normativi - pag »289
3.2. Modalità operative di raggruppamento e trasporto dei RAEE domestici ritirati dalla distribuzione - pag »291
3.3. Il regime semplificato previsto dal decreto 65/2010 - pag »292
3.4. Modalità di conferimento ai sensi del Protocollo d’Intesa - pag »293
Conclusioni - pag »294

10. Le terre e rocce da scavo - pag »297
di Edoardo Arcaini
1. Trent’anni di terre e rocce da scavo - pag »297
2. La normativa sulla gestione delle terre e rocce da scavo - pag »300
2.1. La direttiva europea sui rifiuti - pag »300
2.2. Il Codice ambientale - pag »301
2.3. Le norme locali - pag »304
2.4. La giurisprudenza - pag »307
3. Il riutilizzo delle terre e rocce da scavo nel sito di produzione - pag »307
4. L’utilizzo delle terre e rocce da scavo in siti diversi - pag »308
4.1. Criteri e condizioni per la qualifica delle terre e rocce da scavo come sottoprodotti - pag »308
4.2. Procedura amministrativa - pag »310
5. La caratterizzazione delle terre e rocce da scavo - pag »314
6. L’impiego nei processi industriali - pag »315
7. I residui provenienti dall’estrazione e dalla lavorazione di marmi e pietre - pag »316
8. Le terre e rocce da scavo derivanti da siti bonificati - pag »316
9. La gestione delle terre qualificate “rifiuti” - pag »317
10. Scenari futuri - pag »317
11. Conclusioni - pag »319

11. I rifiuti sanitari - pag »323
di Giovanni Tapetto
1. Premessa - pag »323
2. Normativa di riferimento - pag »323
3. Individuazione dei rifiuti sanitari - pag »327
4. Gestione - pag » 330
5. Altri rifiuti speciali - pag »344
6. Acque reflue - pag »344
7. Considerazioni conclusive - pag »345

12. La gestione dei rifiuti in agricoltura - pag »347
di Maria Adele Prosperoni
1. Premessa - pag »347
2. Il rifiuto agricolo - pag »348
2.1. La nozione di rifiuto agricolo – Premessa - pag »348
2.2. La nozione di impresa agricola - pag »349
2.2.1. La nozione di agricoltura a livello comunitario - pag »349
2.2.2. L’articolo 2135 del codice civile. Le attività agricole, le attività connesse ed i chiarimenti dell’Agenzia delle entrate - pag »352
2.2.3. La nozione di impresa agro-energetica come attività connessa a quella agricola - pag »355
2.3. La nozione di rifiuto agricolo. Conclusioni - pag »358
3. I residui di produzione in agricoltura: esclusioni, sottoprodotti e rifiuti - pag »359
4. Adempimenti per la gestione dei rifiuti a carico delle imprese agricole. Il coordinamento con il SISTRI - pag »363
4.1. Principi generali - pag »363
4.2. L’obbligo di iscrizione all’Albo nazionale gestori e la nozione di trasporto professionale - pag »363
4.3. Formulari di trasporto, registri di carico e scarico e MUD. La disciplina transitoria - pag »366
4.4. Gli adempimenti in materia di SISTRI - pag »366
4.4.1. Obblighi di iscrizione al SISTRI per le imprese agricole ed ipotesi di esonero - pag »366
4.4.2. Gli obblighi a carico delle imprese iscritte al SISTRI (applicabili a seguito dell’entrata a regime del sistema) - pag »369
4.4.3. Obblighi a carico delle imprese non iscritte al SISTRI (applicabili a seguito dell’entrata a regime del sistema) - pag »369
5. Gli accordi di programma per la gestione dei rifiuti agricoli - pag » 372
6. Tabelle sintetiche degli adempimenti a carico delle imprese agricole, nelle more dell’entrata a regime del SISTRI (sulla base delle norme del d.lgs. n. 152/2006, nel testo previgente alle modifiche apportate con il d.lgs. n. 205/2010) - pag »376
7. Tabelle sintetiche degli adempimenti a carico delle imprese agricole con il SISTRI “a regime” - pag »379

13. La gestione dei rifiuti e le sanzioni rilette allo specchio dell’iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali, della sua disciplina e delle responsabilità - pag »383
di Alberto Pierobon
1. L’Albo nazionale gestori ambientali - pag »383
2. La frammentazione gestionale nell’inscindibilità delle attività gestionali (fra loro) - pag »386
3. Le responsabilità e le sanzioni confermano che esiste un concetto di gestione più “esteso”, al di là delle definizioni o delle frammentazioni operazionali - pag »388
4. La frammentarietà si ritrova anche nel SISTRI? Rinvio - pag »390
5. La responsabilità penale dei soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti nel doppio concetto di gestione (cenni) - pag »394
6. Le competenze del Comitato nazionale e delle Sezioni dell’Albo - pag » 396
7. Categorie e classi di iscrizione ed altre ipotesi previste dall’art. 212 del Codice - pag »398
8. Natura del provvedimento di iscrizione (suo perfezionamento con presentazione cauzioni o fidejussioni) - pag »402
9. Il sistema sanzionatorio (penale e dell’Albo). Cenni - pag »405
10. Recenti (2010-2011) provvedimenti e circolari dell’Albo nazionale gestori ambientali - pag »408
10.1. Le categorie dell’Albo la cui iscrizione non era stata resa possibile (per mancanza di disciplina attuativa). - pag »408
10.2. L’albo e la categoria (8a) degli intermediari e commercianti di rifiuti - pag »409
10.3. L’iscrizione all’Albo per il solo esercizio dei trasporti transfrontalieri nel territorio italiano (art. 194, comma
3, del Codice ambientale) - pag »411
10.4. Ancora sulla categoria degli intermediari e commercianti di rifiuti - pag »416
10.5. E, ancora, sull’iscrizione all’Albo per il trasporto transfrontaliero di rifiuti - pag »417
10.6. Altri orientamenti per l’applicazione del correttivo al Codice ambientale (nel più sta il meno, i CER, la venuta meno delle categorie 2-3 e loro passaggio nelle categorie 4-5) - pag »418
10.7. Gli autoveicoli e il SISTRI (informazioni e incroci tra Albo e SISTRI) - pag »420
10.8. Si ritorna (ancora una volta) sul trasporto transfrontaliero di rifiuti - pag »421
10.9. L’aggiornamento delle imprese iscritte all’Albo nazionale gestori ambientali in seguito alla novellazione dell’art. 212, comma 8, del Codice ambientale (da parte del d.lgs. n. 205/2010) - pag »422
10.10. E, ancora, sulla categoria dei commercianti e intermediari di rifiuti (senza detenzione) - pag »424
10.11. Prime nostre considerazioni critiche - pag »426
11. L’autorizzazione degli impianti mobili di smaltimento o di recupero (art. 208, comma 15, d.lgs. n. 152/2006) - pag »429

14. I Centri di Raccolta comunali - pag »439
di Paolo Malesani
Premessa - pag »439
1. Approvazioni e iscrizioni - pag »441
2. Caratteristiche costruttive e gestionali - pag »444

15. ADR: una disciplina che va letta insieme ad altre - pag »459
di Barbara Lavezzi


16. La gestione dei rifiuti ed il riciclo dei materiali: tra tutela dell’ambiente e libero mercato - pag »469
di Andrea Calisse (con Francesca Volpe e Massimiliano Valcada)
1. Premessa: il rifiuto da “non problema” a problema; comunque risorsa - pag »469
2. Il ruolo dei rifiuti di imballaggi nell’ambito del tema generale dei rifiuti - pag »472
3. Il rifiuto da problema a risorsa e da risorsa a “risorsa strategica” - pag »473
4. Ricostruzione sintetica del quadro normativo. La gestione dei rifiuti nel suo rapporto con il mercato e la concorrenza - pag »474
5. I consorzi obbligatori di gestione rifiuti - pag »475
6. Gli interventi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sui consorzi obbligatori - pag » 477
7. La giurisprudenza nazionale in tema di concorrenza e consorzi obbligatori - pag »484
8. Disciplina comunitaria (cenni) - pag »490
9. Brevi note sul recepimento della direttiva 2008/98/CE - pag »495
10. Cenni ai più recenti modelli organizzativi - pag » 496
11. I “biomateriali”: un’alternativa in parte contraddittoria - pag »497
12. Conclusioni - pag »501

17. La classificazione dei rifiuti alla luce del CLP - pag »507
di Andrea Volpato
1. Introduzione - pag »507
2. Evoluzione - pag »508
3. Conclusioni - pag »515

18. I rifiuti pericolosi e le problematiche di lettura della disciplina e nel controllo - pag »517
di Luigi Filini
1. Il Codice Europeo dei Rifiuti - pag »517
2. Classificazione dei rifiuti - pag »523
3. Procedure di controllo dei rifiuti - pag »525
4. Procedimento di classificazione - pag »533

19. La disciplina sull’ammissibilità dei rifiuti negli impianti - pag »551
di Barbara Lavezzi
1. Introduzione - pag »551
2. Campionamento ed analisi dei rifiuti - pag »552
3. Impianti di discarica per rifiuti inerti - pag »552
4. Impianti di discarica per rifiuti non pericolosi - pag »553
5. Impianti di discarica per rifiuti pericolosi - pag »554

20. Le ispezioni e i controlli nelle procedure semplificate - pag »559
di Roberto Gualandri e Angelo G. Vitale
1. Premessa - pag »559
2. Le operazioni di recupero previste - pag »565
2.1. La messa in riserva agevolata dei rifiuti (R 13) - pag »566
3. L’importanza dei controlli nella gestione dei rifiuti in procedura agevolata - pag »567
4. I sopralluoghi aziendali - pag »568
5. Un esempio di sopralluogo presso l’impianto di recupero dei rifiuti - pag »575
6. Una verifica documentale degli atti acquisiti - pag »576
7. Trasmissione degli esiti del controllo agli Organi di riferimento - pag »576
8. Ulteriori considerazioni in ordine al recupero di rifiuti in procedura semplificata dopo l’entrata in vigore del quarto correttivo (d.lgs. n. 205/2010) - pag »578
8.1. Articolo 214: determinazione delle attività e delle caratteristiche dei rifiuti per l’ammissione alle procedure semplificate.. - pag » 578
8.2. Articolo 214-bis: sgombero della neve - pag »581
8.3. Articolo 215: autosmaltimento. - pag »581
8.4. Articolo 216: operazioni di recupero… - pag »582

21. Controllo degli impianti di trattamento rifiuti - pag »585
di Roberto Quaresmini
1. Introduzione - pag »585
2. Le indicazioni comunitarie - pag »585
3. Gli impianti in procedura semplificata - pag »589
4. Gli impianti in procedura ordinaria - pag »590
5. Punti di verifica di un impianto di trattamento rifiuti – pag »591
5.1. Sottoprodotti - pag »600
5.2. End of waste, cioè cessazione della qualifica di rifiuto - pag »601
6. Conclusioni - pag »602

22. Il regolamento 1013/2006/CE. L’Allegato VII: usi e abusi…. Pag. 605
di Andrea Volpato
1. Introduzione - pag »605
2. Procedura - pag »605
3. Analisi - pag »608
4. Scenari - pag »609
5. Conclusioni - pag »613

23. La bonifica dei siti contaminati - pag »619
di Stefano Leoni
1. Le fonti - pag »619
2. Il campo di applicazione della disciplina - pag »622
3. L’obbligo di bonificare - pag »623
3.1. Il responsabile dell’inquinamento - pag »624
3.1.1. Requisiti necessari per la determinazione del responsabile - pag »628
3.1.2. L’obbligo di bonificare è trasmissibile? - pag »631
3.2. Il proprietario o il conduttore del fondo non responsabili - pag »632
3.3. Il terzo interessato - pag »636
3.4. La pubblica amministrazione - pag »638
4. Cos’è una bonifica - pag »639
5. Il sito - pag »642
5.1. D eterminazione fisica del sito - pag »644
6. CSC e CSR - pag »645
7. Le attività - pag »648
7.1. Gli interventi - pag »648
7.1.1. Interventi di messa in sicurezza - pag »650
7.1.2. Interventi di bonifica e ripristino ambientale - pag »651
8. Caratterizzazione - pag »652
9. Monitoraggio e controllo - pag »654
10. Il procedimento amministrativo - pag »654
11. La competenza - pag »655
11.1. Le procedure semplificate - pag »665

24. La disciplina delle bonifiche, secondo una lettura pratica
(anche se problematica) - pag »673
di Barbara Lavezzi
1. La bonifica dei siti contaminati - pag »673
2. Problemi correlati alle acque sotterranee - pag »674
3. Problemi correlati al suolo - pag »675
4. D .lgs. n. 152/2006 e s.m.i., Parte IV: “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati - pag »679
4.1. C riteri di accettabilità del rischio cancerogeno e dell’indice di rischio - pag »684
5. Procedure di calcolo e stima del rischio - pag »684
6. Procedura di validazione - pag »684
7. Esecuzione di eventuali indagini integrative - pag »685
8. Rappresentazione dello stato di contaminazione del sottosuolo - pag »685
9. Elaborazione di un modello concettuale definitivo del sito - pag »686
10. Identificazione dei livelli di concentrazione residua accettabili - pag »687

PARTE SECONDA

L’ACQUA

25. L’acqua - pag »691
di Giovanni Montresori
1. Tutela delle acque - pag »691
1.1. Principi generali e finalità - pag »691
1.2. Tutela delle acque dall’inquinamento - pag »693
2. Competenze - pag »693
3. La disciplina degli scarichi: definizioni ed aspetti generali - pag »694
3.1. Nozione di scarico - pag »694
3.1.1. Discrimine tra scarico e rifiuto - pag »695
3.2. Acque reflue urbane e industriali - pag »695
3.3. Aree richiedenti specifiche misure di tutela: aree sensibili e zone vulnerabili - pag »697
3.4. Risparmio idrico e riutilizzo dell’acqua - pag »698
4. La disciplina degli scarichi: disposizioni specifiche – pag »700
4.1. Trattamenti appropriati e sistemi di tipo individuale - pag »701
4.2. Acque reflue domestiche e assimilate - pag »701
4.3. Scarichi di sostanze pericolose - pag »703
4.4. D ivieto di diluizione - pag »705
5. Ulteriori misure di tutela dei corpi idrici - pag »705
5.1. Trattamento dei rifiuti presso impianti di trattamento delle acque - pag »705
5.2. Utilizzazione agronomica - pag »706
5.3. Fanghi derivati dal trattamento delle acque reflue - pag »707
5.4. Acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia - pag »707
6. Strumenti di tutela - pag »709
6.1. Criteri generali per l’autorizzazione agli scarichi - pag »709
6.2. Controllo degli scarichi - pag »710
6.3. Sanzioni - pag »711

26. Il servizio idrico integrato in Italia - pag »715
di Gerardino Castaldi
1. Introduzione - pag »715
2. Gli affidamenti del servizio idrico integrato - pag »716
3. L’Agenzia nazionale di regolazione del servizio idrico integrato - pag »719
4. Gli investimenti nel settore idrico - pag »721
5. I metodi tariffari per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato: passato, presente e futuro - pag »721
6. Le tariffe e la spesa del servizio idrico integrato per l’utente » 723

PARTE TERZA

ATMOSFERA

27. L’aria. Introduzione - pag » 731
di Alberto Pierobon
1. Premessa - pag »731
2. Le competenze delle Regioni - pag »732
3. Il campo di applicazione - pag » 733
4. Le principali novità del terzo correttivo - pag »736
5. Il regime autorizzatorio - pag »738
6. Le sanzioni - pag »746

28. Analisi di rischio sanitario connesso alle emissioni in atmosfera: concetti generali - pag »751
di Alfonso M.F. Andretta e Nico Priori
1. Introduzione e definizione di valutazione del rischio - pag »751
2. Analisi di rischio sanitario connesso alle emissioni in atmosfera - pag »752
2.1. Introduzione - pag »752
2.2. Le fasi della procedura di AdR - pag »753
2.3. Fase 1: identificazione e stima delle emissioni - pag »755
2.4. Fase 2: analisi della dispersione degli inquinanti in atmosfera - pag »755
2.5. Fase 3: analisi del trasporto in altri comparti ambientali - pag »757
2.5.1. Introduzione - pag »757
2.5.2. Deposito al suolo e relativa concentrazione degli inquinanti - pag »757
2.5.3. Contaminazione della catena alimentare - pag »760
2.6. Fase 4: stima dell’esposizione - pag »766
2.6.1. Introduzione - pag »766
2.6.2. Esposizione per “inalazione” - pag »768
2.6.3. Esposizione per “ingestione” - pag »769
2.6.4. Esposizione per “contatto dermico” - pag »771
2.6.5. Frequenza di esposizione (EF) - pag »772
2.6.6. Durata dell’esposizione (ED) - pag »772
2.6.7. Tempo di mediazione (AT) - pag »772
2.7. Fase 5: stima del rischio - pag »773
2.7.1. Introduzione - pag »773
2.7.2. Stima quantitativa del rischio cancerogeno - pag »773
2.7.3. Stima quantitativa del rischio non cancerogeno - pag »775
2.8. Criteri di tollerabilità del rischio - pag »777
3. Principali software per l’analisi di rischio sanitario ambientale applicata alle emissioni atmosferiche - pag »778
3.1. Introduzione - pag »778
3.2. Caratteristiche dei software – pag »778
3.3. Confronto tra i software - pag »781

29. Gas climalteranti: Protocollo di Kyoto, Emission Trading e Bilanci di CO2 di termovalorizzatori di rifiuti - pag »785
di Andrea Forni e Giuseppe Brogna
1. Introduzione - pag »785
2. L’effetto serra: generalità ed inquadramento normativo - pag »786
2.1. Il fenomeno dell’effetto serra: brevi cenni - pag »786
2.2. Inquadramento normativo: la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite (UNFCCC) - pag »787
2.3. Inquadramento normativo: il Protocollo di Kyoto - pag »792
2.4. Inquadramento normativo: la direttiva Emission Trading (dir. CEE n. 2003/87) e i futuri sviluppi - pag »796
3. I futuri sviluppi dell’ETS dal 2012: “il pacchetto 20 20 20” - pag »799
4. Il calcolo della CO2 per gli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti - pag »800
4.1. Premessa - pag »800
4.2. Gli impianti di termovalorizzazione: generalità e definizione - pag »800
5. La metodologia utilizzata - pag »802
5.1. Impostazione del bilancio - pag »802
5.2. Bilancio complessivo delle emissioni di gas serra - pag »807
5.3. Stima delle emissioni di gas serra. - pag »807

30. Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici: valutazioni di efficacia di piani e politiche in Usa, in Europa e in Italia. - pag »809
di Francesco Musco e Domenico Patassini
1. Premessa - pag »809
2. Clima in ambito urbano: questioni e strumenti - pag »810
3. Prospettiva statale - pag »812
4. Prospettiva locale: Italia - pag »818
5. Prospettiva locale: Stati Uniti - pag »823
6. Conclusioni - pag »826

Parte QUARTA

Le procedure VAS-VIA-AIA

31. VIA e VAS: campo di applicazione della normativa, definizioni e concetti - pag »833
di Roberta Gadia
1. Premessa - pag »833
2. Principali differenze tra VAS e VIA - pag »835
3. Rapporto tra VIA, VAS e strumenti di pianificazione - pag »837
4. Ambiti di applicazione della VAS e della VIA - pag »840
5. Il concetto di modifica sostanziale ai fini dell’applicazione della VIA e della VAS - pag »848
6. Iter procedurali e tempistiche - pag »850
7. La valutazione ambientale e i meccanismi di retroazione - pag »857

32. L’Autorizzazione Integrata Ambientale e l’IPPC - pag »861
di Stefano Schiavon
1. Premessa normativa - pag »861
2. L’Autorizzazione Integrata Ambientale: ambito di applicazione - pag »863
3. Le autorizzazioni ambientali sostituite dall’AIA - pag »870
4. L’iter per il rilascio, il rinnovo e il riesame dell’AIA - pag »872
5. Le condizioni dell’AIA e le migliori tecniche disponibili - pag »875
6. L’inserimento della normativa in materia di AIA nel Testo Unico Ambientale - pag »879
7. Le sanzioni previste in materia di AIA – pag »881
8. La nuova direttiva IPPC - pag »883

Parte quinta

Altre discipline

33. Novità legislative in tema di agricoltura - pag »901
di Pier Luigi Petrillo
1. Premessa - pag »901
2. La stabilizzazione degli incentivi per le zone montane svantaggiate - pag »902
3. La stabilizzazione delle agevolazioni per la piccola proprietà contadina - pag »902
4. Il nuovo decreto legislativo sulle energie rinnovabili e il settore agricolo - pag »903
5. La previsione del rimborso dell’Iva per i programmi comunitari FEASR e FEP - pag »903
6. La valorizzazione del Corpo forestale dello Stato tramite l’istituzione delle “sezioni di polizia giudiziaria” - pag »904
7. L’istituzione del Sistema nazionale di produzione integrata - pag »904
8. La proroga del piano triennale della pesca - pag »905
9. Le nuove norme in materia di laguna veneta - pag »905
10. La legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari – pag »906
10.1. D ue differenti disposizioni: etichetta e sanzioni - pag »907
10.2. La compatibilità con l’ordinamento europeo: un esempio da seguire - pag »908

34. Elettrosmog - pag »Pag. 911
di Maurizio Montalto
1. Introduzione - pag »911
2. Le basse e le alte frequenze - pag »911
3. La legge quadro - pag »912
4. Le alte frequenze - pag »912
4.1. Le antenne per i telefonini - pag »912
4.2. Le antenne radio e tv - pag »913
5. I limiti di legge - pag »914
6. Controlli e misurazioni - pag »915
7. La proprietà privata e le antenne - pag »916
8. Le antenne dei telefonini sul lastrico condominiale - pag »916
9. Le basse frequenze - pag »918
9.1. Gli elettrodotti - pag »918
9.2. Le cautele - pag »918
10. I limiti di legge - pag »919
11. Fasce di rispetto e linee guida applicative - pag »920
12. La giurisprudenza in tema di sicurezza per la salute - pag »920
13. Basse e alte frequenze - pag »921
13.1. Misurazioni e provvedimenti sindacali nell’ipotesi di violazione - pag »921
14. Le regole e le distanze nel codice civile: i poteri del giudice ordinario - pag »921
15. Il getto di cose pericolose - pag »922

35. L’inquinamento acustico. Pianificazione urbanistica e zonizzazione acustica del territorio comunale - pag »931
di Pierfrancesco Zen
1. Premessa - pag »931
2. L’inquinamento acustico nell’ordinamento italiano - pag »933
3. Brevi cenni sulla zonizzazione - pag »939
4. Sulla pianificazione acustica - pag »941
5. Sul rapporto tra la classificazione acustica e la pianificazione urbanistica del territorio comunale - pag »943
6. Sull’organo comunale competente alla zonizzazione acustica - pag »949
7. Sulla procedura di zonizzazione acustica anche alla luce della giurisprudenza - pag »950

36. Disciplina delle aree protette - pag »Pag. 959
di Lucia Ambrogi
1. Nel mondo - pag »959
2. In Europa - pag »962
3. Rete Natura 2000 - pag » 963
4. In Italia - pag »964
5. Istituzione dei parchi nazionali - pag »967
6. Gli Enti Parco - pag »967

37. Oltre la deferenza: responsabilità e connivenze di alcuni istituti di pianificazione urbanistica - pag »971
di Domenico Patassini
1. Coincidenze e “regimi” - pag »971
2. Regole - pag »978
3. Arbitraggio - pag »979
4. Peculiarità - pag »981
5. Regolazione degli usi del suolo - pag »982
6. Oltre il “metodo della pianificazione” - pag »983
7. “Rumori bianchi” - pag »985
8. Formalità dell’approccio regolativo - pag »987
9. Territorializzazione dell’azione pubblica - pag »990
10. Corruzione della valutazione - pag »991
11. Logoramento delle radici etiche e giuridiche della tradizione di tutela paesaggistica - pag »993
12. Conclusioni - pag »1000

38. La gestione dei rifiuti in Alto Adige – pag »1005
di Giulio Angelucci
1. Premessa - pag »1005
2. Aspetti concreti di gestione dei rifiuti in Provincia di Bolzano - pag »1007
3. Conclusioni - pag »1016

39. Il paesaggio come concetto storico-sociale e la sua traduzione
giuridica: la percezione delle popolazioni come elemento che il diritto non può ignorare e la necessità di una definizione comune e partecipata - pag »1017
di Salvatore Altiero
1. L’evoluzione del concetto di paesaggio e l’influenza del diritto - pag »1017
2. Un esempio concreto: i sentieri gravati da servitù di passaggio pubblico e la tutela del paesaggio in agricoltura - pag »1019
3. La politica agricola comunitaria e la tutela dell’ambiente - pag »1025
4. Linee interpretative del concetto di paesaggio a livello europeo - pag »1029
5. Considerazioni conclusive sulla definizione giuridica di paesaggio: brevi cenni al caso italiano - pag »1035

40. L’approccio internazionale: le classificazioni e la gestione dei siti UNESCO - pag »1039
di Ottavio Di Bella
1. Il sistema UNESCO a conservazione e promozione delle aree protette - pag »1039
2. I diversi strumenti: Riserve della Biosfera, Geoparchi e siti Patrimonio Mondiale - pag »1042
3. Il focus sulla Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale del 1972 - pag »1046
4. I criteri d’iscrizione previsti nelle Operational guidelines ed i meccanismi di controllo.. - pag »1049
5. La selezione dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità - pag »1052
6. I requisiti di gestione tra pianificazione e assetto normativo - pag »1054

PARTE sesta

L’ENERGIA, IL SOLARE E IL NUCLEARE

41. L’energia - pag »1061
di Alberto Pierobon
1. L’energia come materia e il rapporto con altre materie - pag »061
2. Gli incentivi per le energie rinnovabili: il punto - pag »1066
3. L’interesse europeo all’energia elettrica - pag »1076
4. Gli impianti a biomasse. Considerazioni di insieme - pag »1078

42. Elettricità: servizio pubblico essenziale o essenziale strumento di politica finanziaria? - pag »1081
di Filippo Giusto
1. Introduzione - pag »1081
2. Il cittadino deve informarsi ed essere attento - pag »1082
3. I diritti del cittadino - pag »1082
4. Conclusioni - pag »1088

43. Conto energia e diffusione del solare in Italia. La storia di un successo che continuerà. La mia esperienza di ministro “solare” – pag »1093
di Alfonso Pecoraro Scanio

44. Nucleare? Vecchio, costoso, pericoloso. Il futuro sono
efficienza energetica e rinnovabili - pag »1099
di Alfonso Pecoraro Scanio
1. Prefazione - pag »1099
2. Il grande costo economico - pag »1104
3. La migliore frottola - pag »1104
4. Le ragioni logiche per rifiutare la scelta nucleare hanno motivazioni nei dati e nei progressi tecnologici - pag »1105

45. Il nucleare non c’è più ma qualcosa possiamo imparare - pag »1107
di Mauro Libè

46. La disciplina dei combustibili - pag »1117
di Antonio Guariniello
1. I combustibili negli impianti produttivi e negli impianti
termici civili. Disciplina generale - pag »1117
2. Le sanse vergini e le sanse esauste - pag »1123
3. Le vinacce ed altri residui vinicoli - pag »1126
4. Gli effluenti di allevamento e il caso della pollina - pag »1128
5. Il biogas - pag »1131
6. Il combustibile da rifiuti - pag »1133

PARTE settima

ECONOMIA, CONTABILITà E FISCALITà IN MATERIA AMBIENTALE

47. La contabilità ambientale: considerazioni e proposte - pag »1141
di Mauro Bellesia
1. I fondamenti delle misurazioni contabili ed i sistemi contabili attualmente utilizzati nel settore degli enti locali - pag »1141
2. La contabilità ambientale nel quadro giuridico degli enti locali: grande assente, ma forse non per molto - pag »1147
3. Le affinità tra l’analisi ambientale e l’analisi consolidata del “gruppo ente locale” - pag »1150
4. Il concetto degli “stakeholder” (o portatori di interessi) - pag »1152
5. Le sperimentazioni in Italia - pag »1153
6. Le metodologie della contabilità ambientale negli enti locali - pag » 1162
7. Le certificazioni ambientali - pag »1165

48. I proventi per il finanziamento dei servizi rifiuti - pag »1173
di Alberto Pierobon
1. La tarsu e la tariffa rifiuti - pag »1173
2. Il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi - pag »1203
3. Il tributo provinciale ambientale - pag »1207
4. Il CAC come finanziamento (del sistema CONAI) per la gestione dei rifiuti da imballaggio - pag »1214

49. L’applicazione dell’Ici agli impianti fotovoltaici: aspetti fiscali e finanziari - pag » 1231
di Francesco Lucà
1. Profili di fiscalità degli impianti fotovoltaici - pag »1231
2. C enni sul funzionamento degli impianti fotovoltaici………… » 1233
3. L’Ici sul fotovoltaico: l’interpretazione dell’Agenzia del territorio - pag »1234
4. La posizione dell’Agenzia delle entrate - pag »1236
5. Profili giurisprudenziali ed evoluzione della normativa - pag »1237
6. L’incidenza dell’Ici sulla redditività economico-finanziaria degli impianti: un esempio pratico - pag »1240

50. Il mutamento climatico, l’ambiente ed il settore finanziario - pag »1249
di Daniele D’Amico
1. Introduzione - pag »1249
1.1. Mutamento climatico e emissioni GHG - pag »1251
1.2. Risk management - pag »1252
1.3. New business - pag »1253
1.4. L’impatto negli effetti per industrie e società - pag »1254
1.5. L’impatto negli effetti per i consumatori - pag »1254
1.6. L’impatto negli effetti per il Governo, Regioni, enti locali - pag »1255
2. Gli impatti per il settore finanziario - pag »1255
3. Banche commerciali e retail – pag »1257
3.1.Banche commerciali - pag »1257
3.2. Banche retail – pag »1259
4. Banche d’investimento e mercati finanziari - pag »1260
5. Gestione patrimoniale - pag »1264
6. Società di assicurazione - pag »1267
7. Conclusioni - pag »1270

51. La cosiddetta “finanziarizzazione” dell’ambiente: primi spunti di riflessione - pag »1273
di Alberto Pierobon

PARTE ottava

SERVIZI PUBBLICI LOCALI E L’AMBIENTE: AFFIDAMENTI, STRUMENTI, GESTIONE

52. Introduzione ai servizi pubblici locali. - pag »» 1289
di Alberto Pierobon
1. Il concetto di servizio pubblico locale: cenni introduttivi – pag »1289
2. Il quadro normativo nazionale di riferimento - pag »1292
3. La giurisprudenza nazionale – pag »1296
4. La giurisprudenza comunitaria - pag »1299
5. Il testo unico in materia ambientale (in particolare sui rifiuti) - pag »1305
6. Il partenariato e il diritto europeo: cenni – pag »1306
7. Il controllo analogo, l’attività prevalente, cenni all’holding - pag »1308
8. I servizi di interesse generale, beni pubblici globali, bisogni collettivi, scelte degli enti locali: per una rilettura del modello di organizzazione e di gestione - pag »1313
9. Normative regionali, ambiente e servizi pubblici: cenni - pag »1317
10. Un caso applicativo e prospettive di soluzione - pag »1318

53. Appalti di igiene urbana. Devianze nelle procedure di affidamento - pag »1323
di Salvatore Carli
1. Introduzione - pag »1323
2. Le tecniche amministrative per strumentalizzare l’esito di gare di appalto - pag »1324
3. Conclusioni - pag »1337

54. Recenti limitazioni per gli enti locali nella gestione dei servizi ambientali mediante società pubbliche - pag »1341
di Gabriele Testa
1. Premessa - pag »1341
2. L’art. 13 del c.d. “decreto Bersani” - pag »1347
3. L’art. 3, comma 27 ss., l. 24 dicembre 2007, n. 244 - pag »1351
4. L’art. 14, comma 32, d.l. n. 78/2010 convertito l. n. 122/2010 - pag »1356
5. L’art. 23-bis d.l. n. 112/2008 convertito l. n. 133/2008 - pag »1360
6. Considerazioni finali - pag »1375
7. Postilla - pag »1377

55. Il contratto di servizio - pag »1385
di Maurizio Lucca
1. Inquadramento - pag »1385
2. Forma - pag »1390
3. Clausole negoziali - pag »1395

56. Diritto pubblico europeo dell’economia e modelli di gestione
del servizio idrico - pag »1405
di Alberto Lucarelli

57. I servizi pubblici locali e l’ambiente - pag »1411
di Giuseppe Piperata
1. L’ambiente nel prisma del servizio pubblico locale - pag »1411
2. Acqua e rifiuti: natura economica e caratteri portanti dei due servizi locali - pag »1414
3. La gestione del servizio idrico integrato dopo il referendum del 2011 - pag »1420
4. L’organizzazione del servizio dei rifiuti alla luce della nuova disciplina contenuta nell’art. 4, d.l. n. 138/2011 - pag »1423
5. Considerazioni conclusive - pag »1428

PARTE NONA

DANNO, RESPONSABILITÀ, SANZIONI

58. Il risarcimento del danno ambientale - pag »1439
di Stefano Leoni
1. Inquadramento - pag »1439
2. Campo di applicazione - pag »1440
3. Il danno ambientale - pag »1444
4. Misure di riparazione - pag »1447
5. Il soggetto responsabile - pag »1449
6. Il procedimento - pag »1452
7. Il risarcimento del danno ambientale - pag »1453
8. L’ordinanza - pag »1455

59. L’illecito amministrativo ambientale in particolare il procedimento
sanzionatorio - pag »1459
di Giancarla Baldasso
1. Premessa - pag »1459
2. Sull’illecito amministrativo ambientale - pag »1459
3. Sul procedimento sanzionatorio amministrativo - pag »1467
4. Conclusione - pag »1475

60. Le valutazioni e gli interventi della Corte dei Conti sull’operato e la funzione dei Commissari per l’emergenza rifiuti.. » 1477
di Alberto Mingarelli
1. I Commissari di Governo nella più recente legislazione italiana - pag »1477
2. La figura del Commissario all’emergenza rifiuti. Le relazioni
delle sezioni di controllo centrali e regionali della Corte dei Conti - pag »1484
3. Osservazioni conclusive - pag »1504

61. La responsabilità amministrativa e ambientale: la riconduzione del danno ambientale a danno erariale - pag »1509
di Tiziano Tessaro e Roberta Agnoletto
1. Premessa - pag »1509
2. La responsabilità c.d. amministrativa verso la pubblica amministrazione: inquadramento generale - pag »1510
3. Gli elementi costitutivi della responsabilità amministrativa - pag »1513
3.1. L’inserimento funzionale in un’organizzazione - pag »1513
3.2. La condotta antigiuridica - pag »1517
3.3. L’elemento soggettivo - pag »1519
3.4. Il nesso causale - pag »1522
3.5. Il danno erariale - pag »1523
3.5.1. L’ampliamento del concetto di danno - pag »1525
3.5.2. Il danno all’immagine e le novità introdotte dalla legge n. 102/2009 - pag »1526
3.5.3. Danno alle società pubbliche - pag »1530
4. La natura della responsabilità amministrativa e le sue peculiarità distintive rispetto al modello contrattuale - pag »1532
4.1. Prescrizione - pag »1534
4.2. Parziarietà e solidarietà. Il problema della sussidiarietà - pag »1537
4.3. N ormale intrasmissibilità agli eredi - pag »1539
4.4. Estensione soggettiva - pag »1539
4.5. La responsabilità contabile e il potere riduttivo - pag »1540
4.6. L’eccezione “quantitativa” dei vantaggi economicamente valutabili prodotti dall’azione illecita e dannosa - pag »1542
5. L’insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali - pag »1542
5.1. Limiti interni ed esterni - pag »1543
5.2. Il limite interno. Sindacabilità dei fini e rispetto della causa del potere e dei principi di logicità, imparzialità, interesse pubblico - pag »1544
5.3. Il limite esterno. Limitata sindacabilità dei mezzi e rispetto dei principi di buon andamento, economicità, efficacia - pag »1545
5.4. Il merito come area esclusa dal sindacato giurisdizionale della Corte dei Conti - pag »1548
6. La c.d. esimente politica - pag »1549
7. All’origine della normativa sul danno pubblico all’ambiente: l’elaborazione giurisprudenziale - pag »1551
8. L’intervento del legislatore: l’art. 18 della l. n. 349/1986 e il danno ambientale. Un decisivo passo indietro - pag »1556
9. L’avvento del Codice dell’ambiente d.lgs. n. 152/2006: nuovi confini della giurisdizione contabile - pag »1562

62. La delega di responsabilità in materia ambientale - pag »Pag. 1575
di Otello Bigolin

63. Le attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, i rapporti con l’associazione a delinquere e l’associazione a delinquere di stampo mafioso alla luce della legge 136/2010 - pag »1589
di Sergio Costa
1. Il traffico illecito di rifiuti - pag »1589
2. L’articolo 260 del d.lgs. n. 152/2006 - pag »1595
3. L’articolo 416 del codice penale - pag »1600
4. L’articolo 416-bis del codice penale - pag »1603
5. Le tre norme incriminatrici interfacciate tra loro - pag »1608
6. Approccio investigativo/territoriale alle tre norme incriminatrici - pag »1610
7. Aziende che vogliono risparmiare illecitamente i costi di smaltimento - pag » 1619
8. Aziende di copertura - pag »1620
9. Aziende direttamente controllate dalla malavita organizzata - pag »1621
10. Il sistema delle multi società - pag »1624
11. Elementi territoriali di valutazione del rischio di associazione a delinquere di stampo mafioso collegato alle attività illecite di traffico organizzato di rifiuti. - pag »1625
12. Conclusioni - pag »1629

64. L’esperienza del giudice penale in materia ambientale - pag » 1639
di Amedeo Postiglione

ULTIMI AGGIORNAMENTI NORMATIVI

65. L’interoperabilità SISTRI (SIS) e software gestionali - pag »1645
di Giovanni Paone

1. Introduzione - pag »1645
2. Nei dettagli vediamo come è strutturato il SISTRI - pag »1650
3. Interoperabilità con i software gestionali - pag »1652
4. Ma che cosa si intende per “INTEROPERARE” con SISTRI? - pag »1653
5. Qual è, allo stato attuale, la situazione dell’interoperabilità? - pag »1656

66. Le novità ambientali di cui alle disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici, al “Milleproroghe”, alla legge comunitaria, alle liberalizzazioni, alle semplificazioni - pag »1663
di Alberto Pierobon