Inserto

Azienditalia n. 3 / 1994

 

I PIANI ECONOMICO-FINANZIARI

VALUTAZIONE DEL CASO PRESENTATO SECONDO LA LOGICA AZIENDALE

di Bellesia Mauro Dirigente di Ragioneria - Comune di Vicenza

 

 

La valutazione economico-finanziaria dell'investimento precedentemente analizzato, condotta seguendo la metodologia della circolare n. 1192 della Cassa depositi e prestiti, ha evidenziato condizioni di equilibrio, e quindi la legittimità dell'intervento, ai sensi dell'art. 46 del D.Lgs. n. 504/92.

Una domanda, a questo punto, sorge spontanea: un imprenditore privato, al posto del comune, agirebbe nello stesso modo? O in altri termini, il medesimo investimento, a parità di condizioni, risulterebbe conveniente anche da un punto di vista tipicamente aziendale?

Per rispondere al quesito è necessario fare una breve premessa sulla logica di base della metodologia di analisi di convenienza aziendale.

Semplificando al massimo la problematica in esame, un investimento rappresenta generalmente un impiego di mezzi o risorse nel presente al fine di ottenere vantaggi futuri, in un periodo che, di solito, si colloca in un arco temporale di più anni.

Ogni decisione di investimento comporta un impiego di risorse o un esborso di mezzi monetari che, a sua volta, attraverso il processo di disinvestimento, determina il ritorno in forma liquida dei mezzi originariamente impiegati. Pertanto, l'investimento può essere rappresentato, in termini finanziari, come una successione temporale di entrate e uscite.

La convenienza sussiste, in generale, quando il valore dei risultati attesi è superiore a quello dei mezzi o delle risorse impiegate.

Dato che per valutare la convenienza si prendono in considerazione valori monetari disponibili in epoche diverse, si pone il problema (già analizzato anche nella circolare Cassa DD.PP. n. 1192/93) di rendere omogenei, e quindi confrontabili, i dati monetari; la tecnica generalmente usata è l'attualizzazione a un momento iniziale o quello in cui si prende la decisione di investire.

Qui si evidenzia un primo elemento di differenziazione tra le due metodologie di analisi: la metodologia Cassa DD.PP. è rivolta alla verifica delle condizioni di equilibrio al momento dell'entrata in funzione degli impianti e, quindi, procede ad attualizzare i flussi monetari all'esercizio a regime, mentre in un contesto aziendale non è corretto prescindere dagli eventi finanziari verificatisi durante il periodo di costruzione o di cantiere.

La durata dell'analisi dovrebbe, inoltre, essere completamente indipendente dall'arco di tempo in cui si estinguono le rispettive fonti di finanziamento e considerare, invece, la vita utile dell'intervento che, a sua volta, coincide con la minore tra la durata fisico-tecnica degli impianti e la durata in termini economici o di obsolescenza.

In riferimento a quanto sopraindicato, l'analisi di convenienza aziendale del centro polifunzionale contemplato precedentemente deve considerare i seguenti elementi:

1) l'esborso monetario relativo alle spese di investimento per un totale di 4.760 milioni ripartito nei primi 5 anni secondo i tempi di realizzo degli impianti;

2) gli esborsi monetari relativi alle spese di gestione e alle spese generali di amministrazione;

3) non sono contemplati gli ammortamenti in quanto non costituiscono uscite monetarie, ma in alternativa sono inseriti 900 milioni di spesa in conto capitale nell'anno 2006 per il rinnovo degli impianti;

4) non sono contemplati né gli interessi passivi, né il rimborso del capitale preso a prestito, poiché nella logica di convenienza aziendale si prescinde dall'individualizzazione della fonte di investimento. Tutti i flussi di cassa sono già attualizzati al costo del capitale, per cui si tratta di verificare se l'investimento presenta o no un tasso interno di rendimento superiore al costo del capitale: solo nel primo caso c'è convenienza ad investire;

5) a fronte degli esborsi monetari effettivi lungo l'arco di tempo considerato, sono contemplati i rientri monetari.

Diversamente dalla metodologia Cassa DD.PP., sono inseriti tra i rientri dell'ultimo esercizio di analisi i valori eventualmente realizzabili in caso di alienazione o dismissione totale di tutti i beni dell'investimento. Tale introito, in un contesto tipicamente aziendale va considerato ed è necessario per la determinazione globale della convenienza a investire.

Nel caso in esame il valore residuo è così determinato: 1.040 milioni pari alla quota ancora da ammortizzare del fabbricato, più 5.064 milioni pari al valore attuale del terreno (1.000 milioni/0,17843).

Dalla tavola 15 appare un valore attuale netto negativo: ciò significa che il caso dell'investimento del centro polifunzionale, a parità di condizioni [1] e in ottica aziendale, non è conveniente.

In ultima analisi, il caso prospettato, mette in evidenza che la metodologia di analisi economica-finanziaria individuata dalla Cassa depositi e prestiti contempla un aspetto specifico, e comunque parziale, della problematica generale di valutazione della convenienza dei progetti di investimento. E' certamente una metodologia nata per venire in contro alle esigenze degli enti locali, specie i minori che mancano spesso di strutture e di professionalità specifiche. Tuttavia, esiste il rischio di considerare "convenienti" tutti gli interventi che soddisfano le condizioni della circolare n. 1192/93; ciò può indurre in errore, come dimostrato nell'esempio analizzato.

 

Tavola 15

Analisi aziendale dell'investimento

 

Tasso di attualizzazione impiegato: 9%

 

 

Anni

 

 

Esborso monetario relativo alle spese di investimento

Spese di gestione

Spese generali di

amministrazione

Totale dei rientri

monetari

Saldo annuale

dei flussi di cassa (1)

Fattore di sconto

Saldo annuale

flussi di cassa

attualizzati

 

 

1994

 

 

1.190,00

0,00

0,00

0,00

-1.190,00

1,00000

-1.190,00

1995

 

 

2.200,00

0,00

0,00

0,00

-2.200,00

0,91743

-2.018,35

1996

 

 

780,00

0,00

0,00

0,00

-780,00

0,84168

-656,51

1997

 

 

541,00

0,00

0,00

0,00

-541,00

0,77218

-417,75

1998

 

 

49,00

0,00

0,00

0,00

-49,00

0,70843

-34,71

1999

 

 

0,00

170,00

3,00

687,80

514,80

0,64993

334,58

2000

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,59627

307,08

2001

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,54703

281,72

2002

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,50187

258,46

2003

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,46043

237,12

2004

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,42241

217,54

2005

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,38753

199,58

2006

 

 

900,00

170,00

3,00

688,00

-385,00

0,35553

-136,88

2007

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,32618

167,98

2008

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,29925

154,11

2009

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,27454

141,39

2010

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,25187

129,71

2011

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,23107

119,00

2012

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,21199

109,18

2013

 

 

0,00

170,00

3,00

688,00

515,00

0,19449

100,16

2014

 

 

0,00

170,00

3,00

7.332,00

7.159,00

0,17843

1.277,39


 

 






VAN

-419,20

 

 

 

1040 valore ancora da ammortizzare del fabbricato.

5604 valore futuro del terreno pari al valore attuale (1000 / 0.17843).

6644 totale valore residuo da riportare fra i rientri monetari dell'ultimo esercizio (2014).

(1) Rientri meno spese.

 

 

 

 

 


Note:

1 L'ipotesi di parità di condizioni considera, fra l'altro, un costo del capitale preso a prestito del 9% annuo e conseguentemente un tasso di attualizzazione del 9% annuo.

Per ulteriori approfondimenti, v. M. Bellesia, M. Genovese, Valutazione degli investimenti negli enti locali.Piani finanziari e piani economici, CEL, Gorle BG, 1993, pagg.75 e segg.e G.Farneti, Le decisioni di investimento nell'economia aziendale, Maggioli, 1987.