IL SOLE-24 ORE – lunedì 17
Settembre 2001 – N. 256 Enti
locali
Entro il mese di settembre ogni
amministrazione locale deve redigere lo schema di programma triennale dei
lavori pubblici, ai sensi dell’art. 2, comma 1, del D.M. 21/6/00. Il programma,
redatto sulla base degli schemi tipo approvati con il succitato decreto, è
adottato dall’organo esecutivo ed è posto in pubblicazione per almeno 60 giorni
consecutivi (art. 14, comma 2, L. 109/94; art. 10, comma 1, D.M. 21/6/00) prima
dell’approvazione da parte dell’organo consiliare in sede di bilancio
preventivo (art. 14, comma 9, L. 109/94).
Dall’anno 2001 decade l’agevolazione per la
prima applicazione della norma, che consisteva nell’elaborazione semplificata
del programma triennale (art. 12, comma 1, D.M. 21/6/00) ed occorre compilare
tutte le schede dal n. 1 al n. 7 (1. Quadro di sintesi per categorie di opere,
2. Quadro delle disponibilità finanziarie, 3. Elementi finanziari, 4.
Articolazione copertura finanziaria, 5. Problematiche di ordine urbanistico,
territoriale, ambientale e paesistico, 6. Tempo stimato per appalto e
realizzazione lavori, 7. Elenco annuale).
Le norme succitate anticipano, di fatto, il
processo di formazione del bilancio preventivo. Fra le tante problematiche si
segnalano alcuni punti di incontro tra la programmazione dei lavori pubblici ed
il sistema dei bilanci.
1 I tempi sono molto stretti, se si vuole approvare il bilancio
preventivo 2002 entro il 31 dicembre, come sembra auspicabile per evitare
l’accavallarsi delle problematiche dell’euro; infatti, non sembra possibile prescindere
dai 60 giorni consecutivi di pubblicità dello schema del programma triennale
adottato dall’organo esecutivo e nemmeno dai
periodi di tempo previsti dal regolamento di contabilità per l’esame
dello schema di bilancio da parte dei revisori (di solito 10-15 giorni) e da
parte dei consiglieri (di solito 20 giorni), ai sensi dell’art. 174, comma 2,
del D. Lgs. 267/2000.
2 Nelle attività preliminari di redazione del programma triennale
che conducono alla compilazione delle schede 1 e 2, l’analisi dei bisogni si
scontra inevitabilmente con la fattibilità tecnica e finanziaria degli
interventi; l’ammontare e la tipologia delle risorse finanziarie ivi indicate
dovranno trovare riscontro con quanto riportato nel bilancio annuale e
pluriennale (titoli IV e V o avanzi di parte corrente) e nella relazione
previsionale e programmatica (sezione II, principalmente i punti 2.2.4., 2.2.5.
e 2.2.6.), altrimenti non sembra soddisfatto il principio della coerenza delle
previsioni di cui all’art. 170, comma 7, del D. Lgs. 267/2000. Ovviamente, tale
verifica dovrà essere eseguita in sede di approvazione del bilancio preventivo
con il programma definitivo dei lavori pubblici allegato al bilancio stesso,
ammettendosi la possibilità di variazione rispetto allo schema inizialmente
adottato dall’organo esecutivo (art. 172, comma 1, let. d, D. Lgs. 267/2000).
3 Coerenza non significa necessariamente coincidenza di importi: nel
bilancio possono essere indicate previsioni di movimentazioni finanziarie non
rientranti nella tipologia dei lavori pubblici, come, ad esempio, l’acquisto di
immobili e beni mobili durevoli; per contro, tra le risorse del programma
triennale vi possono essere capitali non necessariamente inseriti nel bilancio
dell’ente.
4 La costituzione in bilancio di accantonamenti per accordi bonari e
per incentivi all’accelerazione dei lavori (art. 12, D.P.R. 554/97), deve
comunque considerare le regole dell’ordinamento finanziario e contabile. Se, ad
esempio, la fonte di finanziamento è un mutuo, valgono le modalità di
indebitamento indicate dagli artt. 202 e seguenti del D. Lgs. 267/2000 ed è
possibile inserire l’accantonamento direttamente nello stanziamento dell’opera.
Più problematica è la previsione di accantonamenti per l’esecuzione di lavori
urgenti (artt. 146 e 147 del D.P.R. 554/99) che sembra invece riconducibile
all’utilizzo del fondo di riserva per esigenze straordinarie (art. 166, comma
2, D. Lgs. 267/2000) o alla regolarizzazione di lavori pubblici di somma
urgenza (art. 191, comma 3, del D. Lgs. 267/2000).
5 E’ difficilmente attuabile la norma contenuta nella nota
esplicativa della scheda 2, allegata al D.M. 21/6/00, che considera fra le
disponibilità finanziarie i “rientri derivanti da residui dell'anno
precedente”. Infatti, l’impiego di tali
disponibilità non può che transitare per l’utilizzo dell’avanzo di
amministrazione, nei modi e nei tempi indicati dall’art. 187 del D. Lgs. 267/2000.
6 Non sono da sottovalutare, infine, l’importanza e la responsabilità connesse all’apposizione dei pareri di regolarità tecnica e contabile che necesariamente devono accompagnare la delibera che adotta lo schema di programma triennale dei lavori pubblici.
Mauro Bellesia
www.bellesiamauro.it
Allegato: il calendario per l’attuazione, fasi, tempi, competenze e adempimenti del programma triennale dei lavori pubblici.
PROGRAMMA TRIENNALE DEI LAVORI
PUBBLICI |
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FASI: |
ATTIVITA' PRELIMINARI |
REDAZIONE |
ADOZIONE |
PUBBLICAZIONE |
APPROVAZIONE |
INOLTRO ALL'OSSERVATORIO |
TEMPI: |
IN CORSO D'ANNO |
ENTRO SETTEMBRE |
30 SETTEMBRE |
OTTOBRE - NOVEMBRE |
31 DICEMBRE (data approvazione bilancio) |
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COMPETENZE E
ADEMPIMENTI: |
La G.C.
individua il responsabile della struttura competente cui è affidata la
predisposizione della proposta del programma triennale e dell'elenco annuale
(art. 2, c.1, DM 21/6/00). |
Il
responsabile della struttura competente redige la proposta del programma
triennale e dell'elenco annuale entro il mese di settembre dell'anno
precedente (art. 2, c.1, DM 21/6/00) |
La G.C.
adotta lo schema di programma entro il 30 settembre (art. 2, c.2, DM
21/6/00) |
La
Segreteria provvede alla pubblicazione all'albo pretorio per 60 gg
consecutivi |
1) La G.C.
approva i progetti preliminari (art. 14, c.6, L. 109/94, art. 1, c.1, D.M.
4/8/00) |
La
Segreteria provvede all'invio all'Osservatorio dei Lavori Pubblici del
programma triennale e dell'elenco annuale
art. 2, c. 4, DM 21/6/00 |
SCHEDE: |
SCHEDA n.
1 - QUADRO DI SINTESI PER CATEGORIE DI OPERE |
SCHEDA n.
3 - ELEMENTI FINANZIARI |
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SCHEDA n.
2 - QUADRO DELLE DISPONIBILITA'
FINANZIARIE |
SCHEDA n.
4 - ARTICOLAZIONE COPERTURA
FINANZIARIA |
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SCHEDA n.
5 - PROBLEMATICHE DI ORDINE URBANISTICO, TERRITORIALE ECC. |
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SCHEDA n.
6 - TEMPO STIMATO PER APPALTO E REALIZZAZIONE LAVORI |
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SCHEDA n.
7 - ELENCO ANNUALE |
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